La Giraffa Rossa
Ora che i simboli sono stati depositati, le liste definite e le firme raccolte, si può fare un primo bilancio provvisorio di questa anomala scadenza elettorale.
A sinistra vi sono tante di quelle liste, alcune delle quali si definiscono comuniste, tra loro in competizione, l'una contro l'altra armate,di cui ho perso il conto. Tutte comunque in alternativa netta a quello che rimane del cosiddetto campo largo del PD, meno una, quella di SI e Verdi, che in nome del diritto di Tribuna (Sic!) ha deciso di essere una stampellina del partito di Letta che si è messo, senza pensarci troppo, l'elmo del guerriero della Nato e risponde in tutto e per tutto alla Casa Bianca.
L'obiettivo, più o meno dichiarato, di questi minipartiti - che quando non si presentano da soli formano liste-coalizioni- è quello di raggiungere la fatidica soglia del 3 per cento. Questi minipartiti a vedere bene hanno lo stesso obiettivo di SI e Verdi:il diritto di Tribuna!
Il popolo di sinistra, che esiste, si rifugia nell'astensionismo, nel voto di protesta o nel voto utile. Chiedeva ben altro a questi micropartiti. Chiedeva di dar vita a un ampio fronte costituzionale contro la guerra, contro le sanzioni e l'economia di guerra, contro l'Agenda Draghi. Un fronte che coinvolgesse anche il Movimento 5 Stelle di Conte, per un polo competitivo e alternativo al centrodestra e al centrosinistra, alla destra-destra e a un centrismo estremamente moderato, entrambi però sdraiati sulla politica della Nato in difesa di un ordine mondiale in cui gli Usa e l'Occidente possano ancora, con le armi in pugno, dettare le regole a loro esclusivo vantaggio.
Sappiamo come è andata, non vi è nessun fronte ampio costituzionale anche se 5 Stelle correrà da sola. Mi pare in netta ripresa, ed è la sola formazione che rappresenta una opposizione significativa al quadro politico, pur non avendo realizzato, anche per sue responsabilità non solo dei partitini, quel fronte di cui il Paese ha bisogno.
I micropartiti sono invece tutti a rischio di quorum e nonostante la loro bella intenzione di rappresentare il popolo di sinistra sono delle piccole minoranze, molto settarie e testimoniali, che aggregano solo i propri iscritti - pochi - e qualche elettore affezionato che ancora simpatizza per loro.
No, il quadro politico il 25 settembre così non si modificherà più di tanto e a prescindere da chi vincerà le elezioni sarà il Parlamento, con il solito gioco che conosciamo da circa 20 anni e con la complicità del Quirinale, a formare un Governo che dia assicurazioni alla Nato da un lato, al capitale finanziario e al padronato dall'altro lato. Insomma, cambiare tutto per non cambiare niente.
Odo già la campana suonare a morto. Suona per la sinistra, o meglio per tutti i partiti che dicono di volerla rappresentare.
Inevitabile drammatico epilogo. Occorre un nuovo inizio, ma di questa esigenza se ne parlerà dopo il 25 settembre.