Una bufala buona per le catene di WhatsApp, non per un ministro della Repubblica. In realtà, le dodici stelle non rappresentano né le tribù di Israele, né gli apostoli, né i segni zodiacali: sono semplicemente un numero simbolico di perfezione e unità, scelto per evitare riferimenti a Stati membri (all’epoca erano solo sei) e mantenere un carattere astratto e universale. Ma si sa, quando la realtà è troppo banale, meglio tirare in ballo un po’ di teologia confusa.
Siamo al sincretismo delle fake news e della devozione pop, dove la bandiera dell’Unione Europea diventa un’icona sacra, la politica estera si fa catechismo e i problemi reali spariscono in una nube d’incenso. Un’Unione trasformata da progetto politico in santuario mistico, dove al posto della democrazia c’è il rosario e al posto dei diritti sociali l’acqua benedetta.
Noi preferiamo restare sulla terra, tra chi lotta per una vera Europa dei popoli, laica, sociale, fondata sulla giustizia, sul lavoro e sulla pace. Un’Europa concreta, non un presepe simbolico cucito su misura per le fantasie confessionali della destra di governo.
A Tajani lasciamo le apparizioni. Noi continuiamo a costruire opposizione. E se proprio vogliamo parlare di miracoli, lo sarà quello di liberarci da questa destra clerico-atlantista che confonde la bandiera europea con un paramento liturgico.
*Segreteria nazionale PRC-SE
