mercoledì 11 giugno 2025

Freedom Flotilla: un mese di detenzione agli otto attivisti, tra cui l'eurodeputata Rima Hassan?

di Giovanni Barbera

Denunciamo con la massima urgenza e allarme la notizia, che sta circolando sulla pagina Facebook "Gaza FREEStyle", secondo cui gli otto attivisti della Freedom Flotilla, tra cui l’eurodeputata palestinese Rima Hassam de La France Insoumise, sarebbero stati condannati da un tribunale israeliano a un mese di detenzione.

Il loro “reato”? Aver rifiutato di firmare un documento falso e ricattatorio imposto dalle autorità israeliane per ottenere l’espulsione. Una forzatura inaccettabile, che chiedeva agli attivisti di dichiarare di essere entrati illegalmente in Israele, quando in realtà sono stati sequestrati in acque internazionali e portati con la forza sul territorio israeliano, e di vincolarsi a non rientrare in Israele per i prossimi 100 anni, condizione assurda e crudele per chi, come Rima, è palestinese e ha diritto a tornare nella propria terra, o per i giornalisti che devono poter operare liberamente. Sempre secondo tali notizie da verificare, Thiago Ávila, l’attivista brasiliano presente tra i fermati, in segno di protesta, avrebbe intrapreso uno sciopero della fame.

Se confermate, queste condanne rappresenterebbero un fatto di gravità inaudita: si tratterebbe non solo di una detenzione politica illegale, ma anche di una violazione della sovranità del Parlamento Europeo, che vede una sua rappresentante eletta imprigionata da uno Stato terzo per motivi politici.

Pertanto chiediamo la verifica immediata e ufficiale della notizia della condanna da parte delle autorità europee e internazionali, l’immediato rilascio di tutti gli attivisti sequestrati, a partire da Rima e Thiago Ávila, e una presa di posizione pubblica e ferma del Parlamento Europeo, che non può tollerare la detenzione di una sua parlamentare.

L’azione compiuta da Israele contro la Freedom Flotilla, avvenuta in acque internazionali, è un atto di pirateria di Stato. Il silenzio delle istituzioni europee, italiane e internazionali è inaccettabile: questa non è diplomazia, è solo complicità.