venerdì 3 giugno 2022

Rapporti internazionali, sanzioni e scontro militare. Chi perde e chi vince dal conflitto in Ucraina

di Leonardo Masella

Quando nel 2003 la Cia costruì e diffuse in Europa la bufala-pretesto delle armi di distruzione di massa di Saddam per eliminare il dissenso di Francia e Germania e per iniziare e proseguire la guerra di aggressione all’Iraq, nelle manifestazioni per la pace dicevamo: “Se vogliamo trovare le armi di distruzione di massa bisogna andare a Washington !”. Cioè: è proprio tutto il contrario di ciò che raccontano oltre oceano. Oggi è ancora peggio. Anche perché la guerra alla Russia è una partita molto più decisiva e impegnativa di quella all’Iraq. E’ completamente falsa la tesi che la Russia stia perdendo sul piano diplomatico, così come è completamente falsa la narrazione che la Russia stia perdendo sul piano economico. E infine, nelle ultime settimane è emerso chiaramente che è proprio il contrario che la Russia stia perdendo sul piano militare e gli ucraini fedeli a Zelensky stiano vincendo.

La Cia ha lanciato tre tesi per vincere le perplessità di Francia e Germania che avevano in questi 8 anni dal 2014 sottoscritto gli accordi di Minsk con la Russia facendo arrabbiare gli americani che dettero l’ordine al governo ucraino di farli saltare sistematicamente:

1) La Russia è isolata nel mondo. Questa tesi è apparsa subito una frottola quando fu approvata la condanna dell’Onu. Nell’analisi del voto al Consiglio di Sicurezza ONU, i contrari e gli astenuti esprimono il 44% della popolazione mondiale, i favorevoli il 10% circa della popolazione del pianeta.

E all’assemblea generale pochi sanno che per far passare la loro risoluzione, gli Usa furono costretti a sostituire la parola “condanna” con la parola “deplora”. Oltre alla Russia, Siria, Belarus, Eritrea, Corea del Nord che votarono contro, non votarono a favore della risoluzione ONU ma si astennero: Algeria, Angola, Armenia, Bangladesh. Bolivia, Burundi, Cina, Congo, Cuba, El Salvador, India, Iran, Iraq, Kazakistan, Kirghizistan, Laos, Madagascar, Mali, Mongolia, Mozambico, Namibia, Nicaragua, Pakistan, Senegal, Sudafrica, Sudan, Sri Lanka, Sudan, Tajikistan, Uganda, Tanzania, Vietnam e Zimbabwe. Faccio notare che tra gli astenuti ci sono paesi come India e Pakistan che sono potenze nucleari, e c’è mezza Africa e mezzo Medio Oriente con paesi con un peso economico rilevantissimo come l’Iran e gli Emirati Arabi. E il Venezuela che non era presente al voto, si è espresso in solidarietà con la Russia, in modo simile a Cuba. Mentre il Brasile, l’Argentina e il Messico, pur votando a favore della risoluzione, si sono espressi contro le sanzioni alla Russia e gli aiuti militari all'Ucraina. E così pure l’Ungheria e la Turchia che fanno parte della Nato.

Dopo appena un mese la Russia venne sospesa dal Consiglio dei diritti umani Onu, ma la risoluzione degli Usa fu approvata con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti, evidenziando un netto spostamento a favore della Russia rispetto alla votazione che “deplorava” l’intervento in Ucraina. Con la Cina, che si era astenuta nella prima votazione, che votava contro, insieme alla Russia, alla faccia degli illusi commentatori occidentali che avrebbero voluto dividere Russia e Cina. Questo cosiddetto “isolamento” si è poi via via trasformato nel suo contrario, fino ai nostri giorni, dove è chiaro invece l’isolamento internazionale delle posizioni oltranziste anglo-americane, che hanno perso il consenso dei più importanti paesi europei e finanche della Ungheria di Orban e della Turchia di Erdogan.

2) La Russia crollerà per le sanzioni economiche e Putin verrà rovesciato da un golpe. Questa tesi si è rivelata non solo una bufala, ma l’esatto opposto. Oggi quasi tutti riconoscono che le sanzioni stanno facendo molto male all’Europa e Putin è al massimo storico nei consensi in Russia. Una cosa che non si dice ancora è che è invece Biden in caduta libera nei sondaggi e i principali analisti economici americani prevedono l’arrivo già in autunno di una tempesta economica e sociale n tutto l’Occidente, Usa compresi.

Alcuni dati. Nei primi due mesi di guerra la Russia ha quasi raddoppiato le entrate dalla vendita di combustibili fossili. 62 miliardi di euro di esportazioni di petrolio, gas e carbone in sessanta giorni di cui 44 miliardi provenienti dalla Ue. Una crescita imponente dei ricavi rispetto ai 140 miliardi di euro dell'intero 2021. A riportarlo - senza non poco stupore e disappunto - è il The Guardian, quotidiano di riferimento del mondo anglosassone. Un risultato straordinario garantito dall'impennata dei prezzi che ha più che compensato la riduzione dei volumi delle esportazioni (le spedizioni di greggio dalla Russia, ad esempio, sono diminuite del 30% nelle prime tre settimane di aprile rispetto al primo bimestre 2022).

Il taglio delle forniture, quindi, ha semplicemente spinto verso l’alto i prezzi facendo confluire vagonate di soldi freschi nelle casse di Mosca attraverso le società energetiche controllate dallo Stato.

3) La Russia sta perdendo la guerra sul piano militare. Anche questa nelle ultime settimane si è rivelata una bufala bella e buona. La logistica ucraina è praticamente morta. Niente carburante, niente lubrificanti, niente munizioni, niente avvicendamenti, niente medicinali e, in molti casi, quasi niente cibo e quasi niente acqua. E ora niente elettricità per alimentare locomotive elettriche, quindi, in altre parole, nessun servizio ferroviario significativo. Sulla carta l’esercito nato-nazista esiste ancora, ma in realtà è completamente sconfitto, e dopo la resa del battaglione nazista asserragliato assieme ai civili tenuti prigionieri come scudi umani, crescono ogni giorno interi battaglioni che si arrendono. Le armi occidentali che stanno ancora arrivando in Ucraina vengono distrutte molto prima di arrivare o consegnate ai russi dalle truppe ucraine che si arrendono. L’idea dell’Occidente di riempire l’Ucraina di armi è, francamente, psicoterapia occidentale, così come le sanzioni. Servono più che altro ad allineare sull’attenti tutti i governi europei. Le operazioni psicologiche occidentali e tutte le cazzate che hanno vomitato per 3 mesi, ora si sono rivelate per essere esattamente quello che sono: un mucchio di bugie fumanti, sciocchezze e idiozie infantili.