
Altro che grande mobilitazione: ieri, 23 novembre 2025, a Roma, nel rione dell'Esquilino, si è consumata l’ennesima farsa del fronte guerrafondaio guidato da Carlo Calenda. Una piazza convocata con toni epici, ma riempita da meno di cento persone. Una manifestazione così vuota che perfino i piccioni si sono rifiutati di partecipare.
Ci avevano annunciato un evento ‘storico’, una risposta popolare al presunto disimpegno degli Stati Uniti, ma in realtà abbiamo assistito a una triste riedizione del “C’eravamo in quattro, compresi i parenti”. E, come se non bastasse, anche stavolta i media hanno accuratamente evitato di raccontare il flop: meglio edulcorare che mostrare il deserto politico che circonda questi professionisti della retorica bellicista.
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